L’azienda è il suo leader
Sono incuriosito dalle storie di aziende, non solo agricole, che hanno avuto la capacità di modificare il futuro che il destino sembrava aver loro assegnato.
Insisto nuovamente sul ruolo dell’imprenditore all’interno dell’impresa agricola. Mi permetto di farlo poiché credo che le competenze imprenditoriali siano mediamente in secondo ordine rispetto alle competenze manifestate dalla medesima persona come allevatore o come agricoltore.
Incontro spesso ottimi allevatori ed anche agricoltori con tante capacità, ma quando si entra nelle competenze imprenditoriali il terreno si fa meno solido. Nelle aziende abbiamo dati in quantità industriale per ciò che riguarda l’allevamento. Alcuni dispongono del dato plurimo di PR calcolato con diverse formule. Vuoi mai che uno non basti!
In campagna non c’è ancora lo stesso livello di analisi ma, in compenso, si vedono spesso investimenti in macchinari di livello elevato.
Quando si entra nel campo economico, lì dove scende in campo l’Imprenditore, quasi sempre si è sguarniti.
Quasi mai sono note le differenze tra Opex (costi operativi) e Capex (costi del capitale), non si conosce il proprio MOL, non si conosce il proprio livello di competitività, non si conoscono i propri costi di produzione del litro di latte e non si conosce il margine operativo per vacca munta (dato fondamentale per valutare eventuali investimenti).
L’elenco potrebbe continuare. Nessuno si senta offeso o maltrattato da queste considerazioni. Si senta invece stimolato a recuperare terreno nella propria veste principale: quella di imprenditore.
Senza gli arnesi propri del mestiere, i numeri, i conti, i bilanci, l’imprenditore non può esistere.
L’imprenditore è come un mediano più che un centravanti. E’ un Rino Gattuso che morde le caviglie a tutto quel che succede in azienda e genera costi e ricavi. Non lascia cadere alcuna occasione per recuperare palloni=euro. In questo compito di recupero, si sfianca. Se pure ha un Opex di 39 centesimi al litro, non si accontenta, parte di nuovo alla carica e punta a 37. Se ha 27 centesimi di costo alimentare al litro, punta a 25. Se la qualità del latte gli rende 1 centesimo al litro, punta a 1,5. Mai domo. Sempre con i numeri economici alla mano. Sempre a misurare la competitività della propria azienda. Il giorno dopo, è subito pronto a darci dentro. Ancora con i numeri in testa.
“…Una vita da mediano
…Sempre lì
Lì nel mezzo
Finché ce n’hai stai lì
Sempre lì
Lì nel mezzo …”
(Ligabue)
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