L’azienda è il suo leader
Sono incuriosito dalle storie di aziende, non solo agricole, che hanno avuto la capacità di modificare il futuro che il destino sembrava aver loro assegnato.
A proposito della corretta gestione degli impianti biogas standard agricoli nelle newsletter precedenti abbiamo parlato di problematiche importanti quali l’importanza dell’analisi FOS/TAC, il contenimento dell’H2S e la gestione delle temperature all’interno dei digestori. Queste tematiche sono strettamente legate all’ingresso dei reflui zootecnici all’interno del digestore.
Considerate le grandi quantità d’acqua che caratterizzano i liquami stessi, le prime problematiche che possiamo considerare sono sicuramente “temperatura” e ”HRT (tempo di ritenzione idraulica)”.
I grandi volumi che caratterizzano i reflui zootecnici tendono ad abbassare le temperature interne dei digestori (soprattutto nei mesi invernali); questo è principalmente dovuto alla differenza di temperatura tra i liquami in ingresso e in uscita.
I tempi di ritenzione idraulica sono inversamente proporzionali al numero di metri cubi in ingresso nel digestore: più metri cubi si caricano giornalmente, più diminuisce l’HRT del digestore. Riducendo i tempi di ritenzione, il digestante sosta meno all’interno dell’impianto, in questo modo i batteri hanno meno tempo per aggredire la sostanza organica e produrre metano con conseguenti perdite potenziali di produzione in mᶟ biogas/mᶟ digestato.
Un’altra tematica strettamente legata all’ingresso di reflui nell’impianto è la diluizione causata dell’acqua presente nei reflui: liquami con scarso contenuto di sostanza secca possono portare nel breve-medio periodo a cambi di densità, stratificazioni e croste all’interno del digestore.
Per cercare di ovviare a queste problematiche sarebbe buona cosa procedere, nel carico del digestore e nella gestione generale dell’impianto con le seguenti accortezze:
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